sabato 18 novembre 2017

Breaking bad Mr Trump

Articolo di un anno fa su una serie tv che ho amato molto e scritto da un blogger che ho frequentato in rete e di cui sto leggendo il primo libro, i cui temi e tesi sono stati sviluppati lungamente sul blog in questione: eschaton.---

Per cinque stagioni, dal 2008 al 2013, una serie televisiva ha raccontato quell’America disperata che si preparava a votare Donald Trump:​ si tratta di B​reaking Bad. Ovvero la storia di un insegnante scolastico di chimica che, non potendosi pagare le cure per il cancro, inizia a produrre e spacciare droga. Ma è proprio in questo stringatissimo riassunto — e nel rapporto di causa ed effetto che suggerisce — che sta tutta l’ambiguità della serie, nonché il suo contributo alla comprensione del fenomeno-Trump. Perché in realtà Walter White, il protagonista, quelle cure potrebbe benissimo pagarsele. Potrebbe se accettasse di rivolgersi a un medico convenzionato con la sua assicurazione, potrebbe se per puro orgoglio non avesse rifiutato una certa offerta di lavoro, e soprattutto potrebbe se il suo stile di vita non prevedesse una villa con piscina (come quindici milioni di famiglie negli Stati Uniti) e una moglie casalinga da mantenere. Uno stile di vita, la​ cosiddetta a​merican way of life, che sulla scala delle disuguaglianze mondiali costituisce un irraggiungibile modello di benessere. Di fatto la pove​rtà di Walt è una povertà r​elativa. Proprio come quella di molti americani che hanno votato Trump.

domenica 5 novembre 2017

Ex uno plures ?


Analizzando per sommi capi la faccenda catalana, il problema non è principalmente politico ma eminentemente economico. La massa attrattiva del capitale tedesco impone standard che possono venire raggiunti o meno da una adeguato management politico, mirando ad una miglior integrazione con il suo status tecnologico, industriale, commerciale, sociale. La Catalogna, nonostante alcune parti di territorio ancora relativamente difficili da mettere a valore in maniera soddisfacente, gravita attorno alla grande area metropolitana di Barcellona, con estensione fino al porto di Valencia, e per essa vale il discorso già in atto nei fatti della Kernel Europe. Forse però l'area tedesca non ha tutta questa convenienza a far sviluppare poli industriali in potenziale diretta concorrenza con i loro, in grado di recuperare il gap mediamente inteso.


venerdì 3 novembre 2017

Un Like per amico

In questo bel post di Olympe i commentatori hanno giustamente sottolineato  il succo della questione

Provo a rispondere per me

La novità del capitalismo odierno è il tutt'uno composto da rapporti di produzione e forze produttive."Le forze produttive sono più che mai mediate dai rapporti di produzione; forse così completamente che essi proprio per questo appaiono come l’essenza; si sono completamente trasformati in una seconda natura." Per questo oggi il lavoro non solo è ancora la base reale dell' accumulazione, ma più estesamente è replicare il rapporto di sfruttamento e dominio in ogni momento, capillarmente.

Questo intendo come Sua rivoluzione sociale