mercoledì 30 dicembre 2015

Lo sviluppo ineguale e combinato dei BRICS

"...Un paese arretrato assimila le conquiste materiali e intellettuali dei paesi avanzati. Ma ciò non significa che li segua servilmente, ripercorrendo le fasi del loro passato. La teoria del ripetersi dei cicli storici -propria del Vico e dei suoi discepoli- si basa sull' osservazione dei cicli compiuti dalle vecchie culture precapitalistiche e in parte sulle prime esperienze dello sviluppo capitalistico. Il carattere provinciale ed episodico di tutto questo processo comportava effettivamente un certo ripetersi delle fasi culturali in centri sempre nuovi. Ma il capitalismo segna il superamento di tali condizioni. Esso ha preparato e, in un certo senso, realizzato l'universalità e la continuità del progresso umano. Di conseguenza, resta esclusa la possibilità di un ripetersi delle forme di sviluppo da parte di paesi diversi. Costretto a mettersi a rimorchio dei paesi avanzati, un paese non segue lo stesso ordine di successione: il privilegio di una situazione storicamente arretrata -poichè esiste tale privilegio- autorizza o, più esattamente, costringe un popolo ad assimilare tutto quello che è stato fatto prima di una determinata data, saltando una serie di fasi intermedie. I selvaggi rinunciano all' arco e alle frecce per prendere immediatamente il fucile, senza ripercorrere la distanza che nel passato ha separato queste due armi. Gli europei che colonizzavano l' America, non riprendevano la storia dall' inizio. [...] Lo sviluppo di un paese storicamente arretrato porta necessariamente a una combinazione originale delle diverse fasi del processo storico. L' orbita acquista, nel suo insieme, un carattere irregolare, complesso, combinato. la possibilità di saltare le fasi intermedie, va da sè, non è affatto assoluta: in ultima analisi, è limitata dalle capacità economiche e culturali del paese.[...] La legge razionale della storia non ha nulla a che vedere con schemi pedanteschi. L' ineguaglianza dello sviluppo, che è la legge più generale del processo storico, si manifesta con maggior vigore e complessità nelle sorti dei paesi arretrati. Sotto la sferza delle necessità esterne, lo loro cultura in ritardo è costretta ad avanzare a salti. Da questa legge universale della ineguaglianza deriva un' altra legge che, in mancanza di una denominazione più appropriata, può essere definita legge dello sviluppo combinato e vuole indicare l' accostarsi di diverse fasi, il combinarsi di diversi stadi, il mescolarsi di forme arcaiche con le forme più moderne."

Ennesima finestra sui paesi BRICS a valutarne la posizione nelle charts mondiali dello sviluppo economico e politico. Emerge che le posizioni nel 2015 si sono ulteriormente differenziate. La gestione della crisi internazionale dei profitti è una brutta gatta da pelare: se la cavano peggio i più ricchi di materie prime; meglio chi si è dimostrato, facendo di certa debolezza la propria forza, più abile e sottile nella risposta organizzativa di carattere politico.


Il 2015 ha visto un allargamento delle fessure all’interno dei Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa), che nei primi anni della crisi finanziaria iniziata nel 2008 si erano staccati come un gruppo compatto con elevati tassi di crescita, valute forti rispetto a quelle dei paesi del nord Atlantico, e richiesta di maggiore voce nelle decisioni di politica economica internazionale.

La crescita economica in alcuni di questi paesi secondo le stime del Fondo Monetario Internazionale è rimasta nel 2015 superiore alla media dei paesi avanzati (2%). Tuttavia, a un’India fortemente dinamica (+7,3%) e a una Cina che cresce a ritmi più contenuti che in passato, ma comunque elevati (6,8%), si contrappongono il significativo rallentamento del Sudafrica (1,4%), e cali della produzione in Brasile (-3%) e Russia (-3,8%), nonostante politiche fiscali essenzialmente espansive. Dall’estate del 2014 la valuta brasiliana è calata del 42%, il rublo del 46%, il rand sudafricano del 22%, e anche le autorità cinesi sono intervenute per invertire la graduale e pilotata rivalutazione dello yuan che aveva caratterizzato gli ultimi anni. Come conseguenza del rafforzamento del dollaro e del recente aumento dei tassi d'interesse da parte della banca centrale degli Stati Uniti, il 2015 sarà il primo anno dai lontani anni Ottanta in cui il saldo complessivo dei movimenti di capitale rischia di essere negativo per i paesi emergenti. Il ventaglio dei tassi di crescita e delle condizioni di stabilità macroeconomica tra i paesi emergenti di spicco si è quindi allargato, venendo ad assomigliare in misura maggiore alla diversificazione all’interno dei paesi Ocse, che vedono gli Stati Uniti e il Regno Unito in crescita, sia pure con politiche monetarie debolmente restrittive, l’area euro con una performance mista, e il Giappone ritornare a tassi di crescita che restano deboli nonostante la continua espansione monetaria.

sabato 26 dicembre 2015

Mrs. President


Un' occhiata alle prossime presidenziali statunitensi e ai problemi che il prossimo presidente, con ogni probabilità  Hillary Clinton, si troverà ad affrontare. Io voto per Charlize ma si sa che non conto nulla.---


Più che in passato, quella destinata a portare, il prossimo 8 novembre, all’elezione del quarantacinquesimo Presidente degli Stati Uniti sembra, a chi la osserva da fuori, una gara senza storia. Se, sul fronte democratico, la candidatura di Hillary Clinton appare abbastanza forte da superare senza eccessive difficoltà la fase delle primarie, su quello repubblicano il proliferare dei candidati e il consenso raccolto dall’outsider Donald Trump sembrano accentuare lo spaesamento politico che da qualche anno affligge un partito che appare sempre meno in grado di produrre un progetto politico abbastanza aggregante e condiviso. Nonostante la concorrenza del socialdemocratico Sanders e qualche flebile distinguo fra i suoi sostenitori, l’ex Segretario di Stato appare, quindi, avviato sulla strada di un facile successo. Un successo che, però, rischia di non fugare tutte le ombre dal futuro dell’amministrazione. I punti di forza del candidato Clinton – primo fra tutti la capacità di “convergere al centro”, intercettando il consenso anche di una parte dell’elettorato repubblicano – rischiano, infatti, di trasformarsi in altrettanti punti di debolezza del Presidente Clinton una volta chiamato a tradurre il programma elettorale in azione politica concreta.
 

giovedì 24 dicembre 2015

Hey you ( la fantomatica coscienza di classe 3 )

Hey you, standing in the road
always doing what you're told

L' aspirazione della borghesia a farsi classe universale, uniformata su un astratto modulo di  ceto medio, corre -strutturata nella formazione del mercato integrato mondiale- verso il suo presunto climax

A poco importa che in realtà il processo di ri-produzione della ricchezza sociale generi in continuazione nuovo proletariato e nuove classi medie, redistribuite diversamente a causa della nuova divisione internazionale del lavoro; siamo del tutto lontani dalla loro scomparsa

sabato 19 dicembre 2015

Il crude prezzo del oil

 se tu credi che il carbone /  bruci meglio
è un abbaglio /  è petrolio

La riunione Opec del 4 dicembre ha messo chiaramente a nudo, dopo un anno di oro nero a prezzi di saldo, le strategie dei paesi Opec rispetto a quelli esportatori extra-Opec e al contempo quelle interne all' organizzazione stessa tra paesi che si scornano da decenni, Iran e Arabia tanto per ribadire, gocce mediorientali di imperialismo globale

"Il ministro del Petrolio iraniano, Bijan Zangeneh, ha detto, prima della riunione odierna, che Teheran discuterà di cosa fare solo quando il suo Paese avrà raggiunto pieni livelli di produzione, se e quando le sanzioni occidentali saranno tolte." Ciò detto di rimando a: "il ministro saudita Ali al-Naimi in precedenza aveva detto che spera in una crescita della domanda globale tale da assorbire il balzo della produzione iraniana il prossimo anno. "Ognuno è benvenuto a entrare nel mercato"." 

La speranza, tutta diplomatica -cioè falsamente friendly, del ministro saudita è stata successivamente stroncata , dieci giorni fa, dal report del International Energy Agency (IEA) che prevede che l'eccesso di offerta potrebbe aumentare a livello globale il prossimo anno.

venerdì 18 dicembre 2015

Buyback in U.S.A.

E' stato un rialzo dei tassi FED che sembrava un taglio, accompagnato da una conferenza stampa in cui la Yellen nei modi e nelle sostanza è stata dovish come richiesto dalla prima stretta monetaria dopo 9 anni, c'era ancora Greenspan. Il percorso dei prossimi rialzi è stato indicato, molte le assicurazioni che, se i dati lo non confortassero, potrà essere variato. Sono sempre sul filo del rasoio e lo sanno: i dati delle ultime trimestrali delle grandi corporate sono stati quasi sempre contrastanti: a una forte ristrutturazione spesso corrisponde un utile per azione in rialzo ma con ricavi in decrescita, altrove aumenta la massa dei ricavi ma si assottiglia il prezioso tasso di profitto. Ora un breve articolo per illustrare il buyback, uno degli artifici contabili più usati per migliorare i parametri di valutazione di una società per azioni presso gli analisti finanziari. Difendere le posizioni acquisite sembra difficile: se non corri cadi ! ----

Questa settimana si è verificato il previsto aumento dei tassi di interesse negli USA da parte della FED. L' ’inizio del ciclo restrittivo ha conseguenze rilevanti per l’' economia reale, per gli investitori in obbligazioni e anche in azioni. È importante sottolineare come, dalla scorsa primavera, il costo di indebitamento delle imprese negli Stati Uniti sia aumentato come conseguenza dell' ’innalzamento degli spread, ovvero dei differenziali di rendimento tra le emissioni societarie e i Titoli di Stato. 
 

sabato 12 dicembre 2015

La fantomatica coscienza di classe (2)



"Chi vuol apprendere la verità sulla vita immediata, deve scrutare la
sua forma alienata, le potenze oggettive che determinano
l'esistenza individuale fin negli anditi piú riposti.
Parlare immediatamente dell'immediato significa fare come quei
romanzieri che adornano le loro marionette quasi con vezzi
a buon mercato, con le pallide imitazioni della passione
di un tempo, e fanno agire personaggi che non sono - ormai-
che pezzi di un macchinario come se fossero ancora
in grado di agire come soggetti, e come se dal loro agire
dipendesse ancora qualcosa. Lo sguardo aperto sulla vita è
trapassato nell'ideologia, che nasconde il fatto che non c'è
piú vita alcuna."
 
Vorrei, avrei voluto, scrivere qualcosa di mio a proposito ma qui altri, più capaci, hanno espresso in così poche righe e con il più ampio sguardo tutta la faccenda che per ora può bastare. Non se ne deduca l' inazione e l'impotenza, è solo che il processo sociale procede per accelerazioni e decelerazioni, salti e stasi apparenti, accumulo e improvvisa distribuzione, l' unica cosa certa è che non torna indietro.

martedì 8 dicembre 2015

Il potere a Silicon valley

Street wiew: preghiera per la forma merce

Articolo da leggere su più livelli, di qualche mese fa, ci parla di quella che è, assieme alle biotecnologie, l'avanguardia della produzione di plusvalore relativo a livello mondiale. I saperi, come mi pare che alcuni apologeti si ostinino a non capire, sono soggetti creati e sottoposti fin dalla nascita al processo di valorizzazione, la loro anima non è innocente ma profondamente contraddittoria, solo l'antinomia umana può mutarne la traiettoria, come l'atomo epicureo. Il Capitale, nell' epoca della sua sussunzione di ogni tempo e spazio, può addirittura finanziare e lasciare temporaneamente "open" e "free" alcuni  ambiti, lasciare alla creatività del lavoro lo sviluppo delle risorse mentali senza limitarlo con pressanti indicazioni volte a ritorni immediati; poi, quando le condizioni sono maturate, mettere questi prodotti a frutto, ovvero a profitto. Nessun pasto è gratis alla mensa del Capitale! Ecco detto un frammento di quanto sia oramai estremamente complesso il meccanismo sociale che produce plusvalore relativo, a raffinata matrice scientifica e tecnologica, e di quanto questo investa, generi e necessiti la complessità sociale.---


Alle elezioni del 2012, il presidente Barack Obama era considerato politicamente vulnerabile perché il suo avversario era un noto finanziere e l’economia americana ancora pareva in crisi. Eppure, malgrado la ripresa a singhiozzo, Apple valeva già allora mezzo trilione di dollari al Nasdaq. Oggi, con l’economia in crescita costante, la capitalizzazione del colosso di Cupertino è aumentata del 60%, mentre gli analisti si interrogano su quando – e non più su se – raggiungerà il trilione.

domenica 6 dicembre 2015

Update sulla guerra valutaria: l' investitura dello yuan


La guerra delle valute è oggi il territorio dove si svolgono le principali competizioni inter imperialistiche fra le più grosse ed omogenee condensazioni di Capitale. Al contrario della "virtualità" erroneamente attribuita alla finanza e, per esteso, alle politiche monetarie, qui si  rimanda molto concretamente alla sottostante spartizione del plus-valore industriale prodotto su scala planetaria. Da tempo il Capitale ad alta composizione tecnologica sussume ed estrae valore internazionale da capitali più grezzi e rudimentali "semplicemente" scambiando una valuta più forte (più riconosciuta nel mercato mondiale, stabile, icona di una società pienamente integrata, capitalizzata) con merce  -o con debito, nei paesi dollarizzati, per esempio. ---


La Cina è cresciuta. Con l’inclusione dello yuan, da parte del Fondo monetario internazionale (Fmi), nel paniere delle valute di riserva a livello globale, Beijing è finalmente diventata grande. Ma la scelta del Fmi arriva però in ritardo. Proprio alla vigilia di quello che sarà forse il periodo più duro per l’economia cinese, arriva il riconoscimento formale da parte della comunità internazionale. L’obiettivo di Pechino era ed è uno solo: gestire il ribilanciamento dei fattori produttivi a livello domestico.