giovedì 24 dicembre 2015

Hey you ( la fantomatica coscienza di classe 3 )

Hey you, standing in the road
always doing what you're told

L' aspirazione della borghesia a farsi classe universale, uniformata su un astratto modulo di  ceto medio, corre -strutturata nella formazione del mercato integrato mondiale- verso il suo presunto climax

A poco importa che in realtà il processo di ri-produzione della ricchezza sociale generi in continuazione nuovo proletariato e nuove classi medie, redistribuite diversamente a causa della nuova divisione internazionale del lavoro; siamo del tutto lontani dalla loro scomparsa

E' la stessa competizione volta all'estrazione di quote sempre più ampie di plusvalore relativo  che rende più intricata e complessa la superficie sociale e solo tendenzialmente minore il numero dei produttori, la classe operaia industriale ed agricola, azzerandone un peso politico che anche in passato è stato scarso in relazione alla importanza

Sono le vecchie condizioni contrattuali, cioè i rapporti di forza, fra classi ad essere soppresse, non i ceti in quanto tali, con ovvie ricadute generali anche sull' aspettativa di vita, la salute, la mortalità infantile, l'istruzione ecc

Lo stesso sfruttamento di classe, in quanto categoria razionale di approssimazione alla totalità, alla realtà del reale, sembra essere impraticabile; mantiene invece senso una antica e generica miseria a cui alla fine ci si può sempre adattare

Parafrasando Horkheimer, è la vastità del dominio che non ci permette di vederlo, tuttavia le pretese di universalità borghese rimangono  un paradosso

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