lunedì 31 agosto 2015

Il Capitale senza capitalista


«Se il credito appare come la leva principale della sovrapproduzione e della sovraspeculazione nel commercio, ciò avviene soltanto perchè il processo di produzione, che per sua natura è elastico, viene qui spinto al suo estremo limite, e vi viene spinto proprio perchè una gran parte del capitale sociale viene impiegato da quelli che non ne sono proprietari, i quali quindi agiscono in tutt’altra maniera dai proprietari, i quali, quando operano personalmente, hanno paura di superare i limiti del proprio capitale privato... Il sistema creditizio affretta quindi lo sviluppo delle forze produttive e la formazione del mercato mondiale, che il sistema capitalistico di produzione ha il compito storico di costituire, fino a un certo grado, come fondamento materiale della nuova forma di produzione. Ma il credito affretta al tempo stesso le eruzioni violente di questa contraddizione, ossia le crisi e quindi gli elementi di disfacimento del vecchio sistema di produzione» (Il Capitale III) 


Karl Marx, nel terzo volume de Il Capitale, immagina una situazione astratta, con un metodo per lui usuale, in cui la produzione di merci sia interamente avviata a debito e dove quindi il capitalista produttivo (industriale o agricolo) non abbia un proprio capitale da investire : si pongono qui le figure contrapposte dell' imprenditore  e del banchiere ove il capitalista produttivo contrarrà un debito con  il capitalista monetario che riceverà un certo saggio di interesse in cambio del prestito erogato.

venerdì 28 agosto 2015

L' area pacifico e la dipendenza cinese



Estratto di un report di analisti finanziari, si documenta sinteticamente la forza attrattiva del Capitale made in China a sussumere a sè i flussi commerciali di tutta la regione Far East Asia-Pacifico. Qualcuno l'aveva capito centocinquantanni fa che fra le due sponde di quell' oceano si sarebbe giocata una partita decisiva per le sorti mondiali.

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 La Cina ormai da diverso tempo ambisce a far divenire la sua moneta, lo yuan, una divisa di riferimento, una di quelle presenti nel basket del FMI monetario.
L' ’autorità internazionale ha però dichiarato la scorsa settimana che i tempi sono al momento prematuri ma gli economisti del FMI ritengono che sia questione di pochi mesi affinché ciò avvenga.
La decisione delle autorità cinesi avvenuta l’' 11 agosto che ha deciso a tavolino una svalutazione di circa l' ’1.9%, per poi procedere ad una nuova svalutazione dell’' 1.6% , sicuramente però non contribuirà ad accelerare questo processo di “normalizzazione”. E’ assai probabile che questa mossa intensificherà la guerra valutaria in atto, in varie forme, a livello globale. 

mercoledì 26 agosto 2015

L' equilibrista


E' intrinseco che il Capitale faccia del denaro stesso (in forma di futures, bond, titoli o altro) un involucro di valore da scambiare sul mercato

Il giochino non riesce mai del tutto perchè siamo pur sempre all interno della sfera della circolazione monetaria e non si apporta plusvalore, quello che fa funzionare la megamachine, ma profitto per lo più fittizio.

Per lo più perchè in realtà alcuni di questi strumenti finanziari incrociano la produzione di nuove merci in un punto della catena dei sottostanti. Un'ulteriore complicazione da districare che non si appiana bollando la finanza come economia virtuale

Siamo nelle mani, stati e banche centrali compresi e conniventi, di concentrazioni gigantesche di Capitale. Si parla già di un nuovo quarto Quantitative Easing americano, altro che taglio dei tassi !

Uno dei principali aspetti che mi pare non funzionare, e che non fa funzionare tutta la baracca, è la nuova divisione e riorganizzazione internazionale del lavoro:

sabato 22 agosto 2015

Carmina disumana


Come un Dio senza Mondo ne' Ragione stagna Lui inutilizzato / e tanta pena fa nel petto
Si contorce ma remunerazione non trova adeguata /  nelle volgari merci  investir è un gran rischio
E' la seconda ombrosa sua natura di Capitale sovraprodotto / il periglio dov Egli s'invischio
Pare Costa Concordia o cetacea spiaggiata / quando immobile giace noialtri con Lui a dirotto

sabato 15 agosto 2015

Guerre valutarie sottopelle


In un contesto incerto e critico come quello degli ultimi anni, la guerra sistemica connaturata al capitalismo trova nelle strategie inerenti alle divise uno dei suoi territori preferenziali. La questione europea, la nuova zona monetaria proposta dai russi, la svalutazione dello yuan sono tutti episodi  relativamente chiari in cui il sotterraneo conflitto per la leadership mondiale risale in superficie.

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Moltissimi sono i commenti che vorrebbero spiegare la decisone di oggi della banca centrale cinese di svalutare lo yuan di circa il 2% rispetto al dollaro. Commenti, permettetemi, male informati. Almeno così la vede zeroconsensus.

La Cina, in un contesto di rallentamento dell’economia mondiale (compresa la propria). ha deciso senza dubbio di dare maggior respiro alle proprie esportazioni. Questa è la spiegazione “strumentale”; certamente vera. Però ve ne è un altra, più profonda e altrettanto vera.

La Cina da anni sta progettando/accompagnando lo yuan verso la piena e libera convertibilità sul mercato della moneta e conseguentemente la sua trasformazione in moneta di riserva mondiale, quantomeno al pari del dollaro.

Questa trasformazione non è facile e consta di vari passaggi:
1) Accumulo di enormi riserve d’oro.
2) Firma di contratti bilaterali (currency swaps) con altre banche centrali per l’utilizzo dello yuan (e della moneta della controparte) negli scambi commerciali bilaterali.
3) Vi è stato il tentativo di accrescere il proprio “peso azionario” all’interno del FMI, tentativo fino ad ora fallito a causa del veto USA.
4) In conseguenza al punto 3 la Cina ha allora costituito la New Developement Bank con i paesi “Brics” e la Banca Asiatica d’Investimento per le Infrastrutture. Queste due istituzioni sono un’aperta sfida all’FMI e all’egemonia USA in questa istituzione.

In questo contesto, è proprio di questi giorni la notizia che vi è stato il diniego da parte del FMI ad introdurre lo yuan nel basket dei Diritti Speciali di Prelievo (Special Drawing Rights) del FMI. L’entrata tra le monete che compongono gli SDR sarebbe stata una bella legittimazione per lo yuan nella sua ambizione di diventare moneta globale. Gli USA che vogliono che il Dollaro sia l’unica moneta “indispensabile” hanno bloccato questa richiesta.

Ed ecco a stretto giro di posta è arrivata oggi, da parte cinese, la svalutazione dello yuan sul dollaro.
La guerra valutaria continua. Nel silenzio generale.